259 con la Fabbre, in un passo a due dell’ ultimo atto. 11 ballo nel rimanente alquanto decade, e troppo non si discerue da’balli comuni. Ha ancora qualche bel gruppo nell’ atto terzo, nella scena del tempio; l’atto quarto, come il primo, è bello per l’azione specialmente della Ravina che non solo esprime con molta gagliardia la passione che rappresenta, ma ha graziosissimi movimenti, e compone sempre con molta grazia la persona ; ma tutto questo è poco per arrestare con eguale piacere dei due primi l’attenzione dello spettatore. Il baccanale, con cui si chiude lo spettacolo, non ha nessuna nuova figura, nè nessuna veramente nuova o leggiadra contraddanza di genere. La sola singolarità che vi si ammiri sono i satiri d’ ambo i sessi, dice il programma, che vuol dir satiri e satire; satiri gentili e modesti, che hanno il volto nero, é le altre carni bianche, e vanno pulitamente in brache di felpa! Oltre la Ravina si distinsero nell’ azione, e il Coppini nella parte d’Antenore, e la Cornino in quella di Odonia, e il Diani in quella d’Ilo, e il Viotti stesso, che supplì, si ¡iuò pensare con quanto amore, il Costa, in quella di Po-