307 rati, che in altri trasfondono la propria ispirazione, ed alle native dolcezze aggiungono pur quella delle più care memorie. Ho udito dire a taluno che questa musica oragli par vuota: questa musica, che un dì si trovava fin troppo piena! Ma eglino hanup ragione: appresso il pepe non si sente altro sapore. Vuota questa musica ! Dalla prim’aria, Vincemmo, o Padri, che il Donzelli canta con forza così giovenile, fino all’ultima romanza, qui tutti i canti sono d’ una ineffabile bellezza di pensiero, d’una bellezza che ti par sempre nuova, perchè tale è il privilegio appunto della sua natura, ed ei sono condotti in guisa, con sì ingegnose proporzioni di parti, che se bella è la proposta, più bella è ancora la conclusione ; 1’ adagio non ti lascia desiderare la cabaletta, e la cabaletta non ti fa dimenticare 1’ adagio. Ogni pezzo musicale è in sè equili-librato, perfetto, (della più ricca e splendida cbmposizione, come il magnifico duetto del second’ atto : L’ira d’ avverso fato, sparso di tante e sì ingegnose modulazioni, sì vario di movimenti, il quale s’incatena con l’altro fra due tenori ed esce infine in un terzetto, che il Donzelli, il Castellali e la Stregoni cantano