382 pezzi d’insieme che ne costituiscono la maggiore e più bella parte. Essa, e nel genere, e nell’ andamento, è molto simile alla Norma. Sublime iu ¡specie per un certo splendore d’i-strumeutazione e per 1’ effetto brioso e vivace della melodia è il finale del second’atto, pregii che egualmente si notano nell’ adagio e più ancora nell’allegro di quel canto a otto voci del primo. Fra’pezzi di maggior effetto è pure un duetto tra il tenore, il Bertolasi, e il basso o baritono, Super chi, con cui quest’atto si termina, e che è anche con molto valore cantato da’due attori. Il Superchi è veramente uu grazioso cantante, eh’ ha bellissimi modi, voce pieghevolissima e molta espressione. Ed oltre che canta, si muove ed atteggia con garbo, con arte, e sapere : egli ha tutta la simpatia del pubblico, ed in vero difficilmente si potrebbe meglio cantare di quello eh’ egli fa e il duetto e la bell’ aria del terz’ atto : Se non potrà la vittima. La Sbriscia, benché il protagonista, non ha gran parte : questa, come porta l’argomento, è per lo più legata co’ cori, e confusa ne’ pezzi concertati, senz’ aria a solo sua propria. Tutto il bello di essa si ristringe dunque a tre duetti : uno col tenore, e due con.