33 propriamente sotto la mensa dell’aitar maggiore. Nel Tesoro di S. Marco fra le altre cose preziose, conservasi pure un manuscritto del Vangelo del Santo, che fu tenuto per l’originale scritto di suo proprio pugno. Egli non è in papiro, come i Padri Mabillon e Montfaucon hanno pensato, ma in carta di cotone. Il Montfaucon afferma eh’ egli è scritto in latino ; il tempo però e 1’ umidità del sotterraneo, nel quale fu chiuso, 1’ hanno così mal concio, che non se ne può più rilevare una sola lettera. Questo MS. fu qui recato d’ Aquilea nel decimoterzo secolo, meno gli ultimi otto foglietti, eh' eran rimasti colà, e che di là furon poi tratti nel 1355 dal-l’Imperatore Carlo IV, che gli spedì a Praga, dove sono gelosamente custoditi. Questi otto fogli, uniti a’ venti che si conservan tra noi, contengon tutto il Vangelo di S. Marco. Nei primi secoli della Repubblica si celebravano tre diverse feste in onore del Santo ; ma « allorché le vittorie della Repubblica », scrive la Michiel, con le cui parole a cagion d’ onore chiuderemo questi brevi cenni, « ebbero moltiplicate le feste civili instituite per richiamare alla memoria le epoche più gloriose, fu stabili- VII »