•261 suo ingegno. Quanto poi alle cagioni di siffatta riuscita, io non mi farò già a cercarle : ciò potrebbe condurmi troppo da lungi, ed esso dipeudono forse dal concetto che i maestri del giorno si sono formati dell’ arte, eh’ ei vollero ridurre a scienza, con suoi prolegomeni e corollarii, onde a gustar le opero loro è mestieri in certa guisa d’iniziazione. Ma se il maestro non ebbe giovedì sera il pubblico voto, egli ben ebbe le pubbliche congratulazioni del sig. X. e del, sig. Y., professori d’ orchestra, che gli strinsero la mano in'segno d’ ammirazione é diletto; mentr’egli forse per sua parto lor rispondeva : Sufficit mila unus Plato: nel qual caso Platone era in due. E per dir qualche cosa del suo lavoro, certo s’ egli ha difetto, questo non è nella parto dell’ armonia, nella eleganza delle frasi musicali, nella novità di certe cadenze ; esso ha bellissimi canoni, bei passaggi, ingegnose modulazioni di motivi, perite consonante e dissonanze ; tutto il lavoro in somma dell’ orchestra ò sublime, da maestro perfetto ; dove però la composizione è alquanto scadeute, è dal lato della vivezza, del brio de’ pensieri e dei canti, In questa parto uou ha gran no-