Ili burrasca al lontano mormorare del tuono, l’applauso si prevede e presente a un’onesta distanza; l’accorto oratore, con la solenne inflession della voce, con l’atto della persona e della mano, da luDgi lo prepara, il dispone, lo lavora, il coltiva, finche, sicuro del fatto suo, ti scaglia fuor la parola maestra, l’ultimo colpo che ne dee romper quasi la chiavica. Nò a questo effetto tutte le parole sono già acconce: se ne danno alcune di loro natura sì modeste e sì miti, che no» hanno quasi alcun snono, nò giungeranno mai a far pizzicare d’applauso le mani. Modestia, p. e., giudizio, crìtica, buon gusto sono cose o voci scadenti, d’indole sì blanda e sì quieta da non far nessuna pruova in un periodo destinato al-1’ applauso. A ciò si domandano suoni maschi, d’ un certo nerbo e rimbombo, che s’ uniscano insieme per legge di corista, e rimbalzino nell’orecchio come martel sull’incudine. Questa è arte, sapere profondo; con questi modi si mettono a rumore i teatri e le sale, e chi non s’accende suo danno. All’ applauso giova talora quella specie di fascino e di prestigio ch’esercitano nelle menti degli uomini 1’ ignoto e 1’ mcomprensibile : nessuna cosa s’ accosta tanto al sublime quan-