287 mi drammatici onori,ina che può vantare due buone attrici, madre e figlia Palchetti, e nel suo direttore, il Livini, un attore spiritoso e brillante, d’ un certo suo fare disinvolto ed allegro, che si affezionò gli spettatori, ed ha ogni sera molto incoraggiamento, se non di biglietti, di applausi. Le sue rappresentazioni furono negli scorsi giorni piaievolmente variate da’ concerti del sig. Bricciaidi, giovane sonatore di flauto di molto valore, che spira nel suo strumento con molta dolcezza, sì che non ne ascolti, nè meno nelle maggiori difficoltà, il più leggier soffio. La sua cavata è facile, soave, robustissima ne’ bassi', a cui egli dà per tutta l’estensione di quella ottava un colore come di corno inglese, che si mantiene eguale in tulle le note; il che da pochi abbiamo inteso. Con eguale maestria e’ tratta la parte più difficile, quella del-P agilità, ed un passo nella sua astruseria bellissimo nell’ effetto, fu un arpeggio sul pedal d’una nota, che ricorreva con tal rapida successione da far all’orecchio illusione e crederla simultanea agli altri suoni. Non è a dirsi, se l’egregio sonatore fosse applaudito e acclamato, onde comparve fino a tre volte dopo ogni so-* nata sul palco.