168 dignità e in ispecie la loro accortezza n’ eran ferite ; elli erano stati levati in barca, giostrati come fanciulli ; ma che avevano a fare ? Era notte, eran soli, non sapevano dove batter la testa : bisognava pur bere od affogare ; onde, dopo alquante parole avute con quel marrano, tennero per lo meglio pigliar in pace l’avventura e acquetar visi. Ma qui non avevano ad arrestarsi le lor traversie : una più grave e crudele disdetta gli aspettava al termine del viaggio. Ecco egli arrivano, sono nel sito, e nella impazienza della loro curiosità, non appena si furono di poco cibo riconfortati, che mandano per una guida, che loro mostri il paese, e, come di leggieri s’immagina, vogliono indirizzar al mare i primi lor passi. Al mare ? La guida sembra esitare e confondersi, come chi non comprende ; poi, dando all’ inchiesta la più probabile interpretazione, li conduce a tal sito ch’ei s’era ideato. Ma quando ci furono : ov’ è il porto ? dove sono le navi ? Il mar non si vede ; in somma per finirla e recarvela a oro, ei non e-rano altrimenti a Livorno ; avevano indarno corso tutta la notte, e patita la spesa e l’incomodità del cammino. Lo sciagurato che gli