204 grandezza poco più che un mediocre volume in quarto, misura letteraria di confronto in difetto d’altra assoluta, che non ho in capo. Pure in tanta ristrettezza di proporzioni quanto artifizio! che esattezza di linee! qual verità d’ombre e di lumi! Il dinanzi è occupato da un maguifico monumento, e quel monumento cosi rileva, cosi tondeggiano quelle colonne, e con tal arte è segnato ogni ornamento, ch’egli esce dal campo, e ne ammirate il concetto architettonico, quasi nella vera sua immagine. Con e-gualc industria e verità è condotto il rimanente: il cielo, il terreno, le case, e fino a quella carrozza eh’a destra v’incontrate, sono in modo naturali da fare illusione alla vista, e l’occhio già spazia in mezzo a quegli ediiìzii, e s’ammira. E tanto è più giusta Fammirazione, che quella bellezza di effètto, quel sottil magistero non è opera di pennello, non di bulino, o matita; l’arte fu conquisa con arme men poderosa, l’artista ebbe men possente ¡strumento: quello linee son punti, quelle ombre son fila, quel disegno, infine, è disegnato con l’ago, ed è lavoro d’una giovin signora, la quale ebbe dita si industri, occhio si acuto, e senso del bello cosi squisito, da produrre somigliante