320 . ' . quale Rebecca è la Derancourt* attrice per noi nuova, e che ci'venne un po’spaventata dal cimento, ma che ha qualche pregio di voce, ed una scuola ragionata di canto, tanto che meritò molti applausi nella cabaletta della sua aria di sortita. Però in questa prima pruova, e non n’ ebbe forse il campo, non mostrò un talento di prim’ ordine, e si vuole anche un po’ assuefarsi alla sua maniera di porgere e di stare: meglio collocata, siam certi, che se se ne può trarre sodisfacente profitto. L’ Olivier, Rovena, o che ci pare, ha voce poco misurata al teatro; ella ci scompare, e certo sembrava altra all’ Apollo, dov’ ebbe .lietissima accoglienza, e cosi fu pure del Ronconi, eh’ è il protagonista: Tel brille an second rang qui s’ cclipse au premier, ed egli, ci duole il dirlo, non ebbe un solo applauso. Quanto poi alla pantomima intitolata II Masnadiero degli Al/ruzzi, egli è un fatto di ladri, che è quanto dire una ladreria, e ci fu un punto, in cui, meno i cavalli, noi ci credemmo tramutati nel fragoroso Maiibran. E nel vero, quello ne era il soggetto, quelli gli abiti, ed un po’ anche la magnificenza delle figure e contraddanze. Immaginatevi un balleri-