192 opisodii e i più sottili e giudiziosi artifizii della narrazione. L’autore comincia col metterne in mezzo a’fatti; Maria è già piaciuta a Giovanni, e il lettore insieme gl’incontra in una solitaria gita per le amene campagne della Bretagna, con la cui immaginosa e leggiadra descrizione comincia appunto il libro. Quivi, seduti sul margine d’un rio, ella narra a Giovanni, desideroso di saperli, i varii casi della sua vita, e questa storia è sì pietosa, racconta con tanta passione ed ingenuità, con modi sì eletti, che l’animo ci si lega e se ne divorano avidamente le pagine. E però quanto all’effetto drammatico non dubitiamo di porre questo primo libro innanzi agli altri. Giovanni si dà conoscere a lei in altra guisa; con affidarle, cioè, com’ei lo chiama, un suo giornaluccio, in cui avea deposto i secreti del proprio cuore e i suoi più intimi pensieri: ingegnoso avvedimento, di cui si valse l’autore così a introdurre varietà e vaghezza nel racconto, che a rappresentare più al vivo l’indole del personaggio, che da sò si dipinge. Giovanni è un ingegno fuor del comune, d’alti nobili pensamenti, che la vita gravemente considera, gra-