barbari contro la legge di Roma? Là dove tali fondamenta ponemmo, là il genio del luogo c: aspetta; là torneremo, là ritroveremo i segni ve­tusti e intaglieremo i nuovi. « Se stretta è la vostra spiaggia, o Dalmati, am­plissima è la civiltà che l'illustra. Siete quasi orlo di toga, ma tutta la toga è romana lJ • • La parola del Poeta rimanga sola in questo scritto breve: sola con la sua signincazione di luce, con la sua verità chiara, con la sua viva bellezza. Chi l'ha intesa suonare non la scor­derà mai e la ripeterà anche quando dai cam­panili cuspidati di Arbe ai bastioni veneziani di Cattaro il tricolore avrà alzato sui venti marini un unico palpito di gloria. E sia permesso rammentare un personale epi­.odio a me che per due lunghi anni ho dato, come daTò ancora nell'avvenire, tutta la mia gio­vinezza, tutto il mio ingegno e la maggior parte delle mie ore a quella sacra causa della reden­zione della Dalmazia, contro alla quale, sul prin­cipio, si levarono sobillati da alcuni ambigui agenti slavi, pochi incauti bestemmiatori ancora ingombri dal bagaglio di molte cianfrusaglie ideo­logiche. Nella prima metà del giugno 1915, erano a Roma, ospiti con troppa bontà sopportati, tre po­liticaetri nati sulle balze strette tra la Morava • il Danubio ed esperti. per virtù d'alleanza con taluni contrabbandieri del Pireo, all'intrigo ed • 170 ­