84 augurio, quello di chi porta e di chi scrive il giornale. È una consolazione piacevole che si rinnova quattro volte nell’ anno a’ gentili associati, e si rammenta una volta il dì dal compilatore, che prega il cielo per loro. Così Iddio li benedica, e glieli guardi un buon pezzo ! Chi porrà In dubbio la sincerità dell’ augurio ? XX. L’a.mok mio {*), Il dico o il taccio V lo posseggo un tesoro : io ho aneli’ io la mia musa ; chi benigna in’ ispira e ristora ; chi cogl’ ingenui suoi vezzi le fatiche m’allevia e conforta; cara e fedele compagna, che mai da me non si divide, eh’ è presente qui mentre scrivo, e di sò tutto m’empie e m’ accende ! Ed oh ! di me che sarebbe senza il soave conforto degl’ innocenti suoi ardori ? Come sosterrei la rigida e perpetua prigionia, a cui, ad empier fogli, mi condanna quanto è lungo il giorno il mio fato? Ella ha il secreto di render 'ì Gazzetta del 6 febbraio 1841.