oo concorso di tutte le sere mette in giro qualche denaio. A rendere il giuoco più raccolto e più quieto, si levò di presente dalla parte della via uno steccato od assito, che ne rimuove assai opportunamente la marmaglia, eh’ è confinata di fuori, e si contenta solo d’ ammirar in aria i bei colpi. Le partite si fecero più dilettevoli ed animate, essendosi, oltre a’ nostri dilettanti, chiamati spertissimi giuocatori di fuori. Ma la moda, che altrove pigliò in protezion questo giuoco, qui non si volse ancora da questo lato : pochi astri del cielo galante si mostran per questo modesto orizzonte ; poche eleganti gondole navigano su quelle acque. I giardini co’ nuovi cavalli, e le pubbliche pruove de’ cavalieri, a sè rivolsero la curiosità e il concorso d’un certo mondo. Qui si conduce più volontieri il popolo, eh’ avido di gagliarde impressioni, ha uopo di espander di fuori la naturale energia, onde i più rumorosi sono per lui i più graditi spettacoli, e più belli i cimenti di destrezza e di forza. E coni’ ei prende parte alla lotta ! come in essa s’accalora, s’ accende, parteggia ! Una botta perita solleva col pallon tutti gli animi, che rompono iu tumulto di