363 ' • * tasia accompagnata da pianoforte, e ottenne effetti singolari, mirabili, tanto negli adagii clie nei passi di forza e di agilità, con tale un possente e strano magistero, da non farsene idea chi noi video non l’udì. Fu una lotta continua con le maggiori difficoltà, nelle quali l’arte superò la natura. Il Montasi, già noto per altre precedenti sue pruove, è un flauto di gran forza, di maschia e robusta cavata ne’ bassi, soavissima e precisa negli acuti, a’quali pregii egli ag-giugne pur 1’ altro d’ un pieno dominio d’ogni più riposto artifizio di esecuzione, onde non pure nessuna difficoltà non 1’ arresta, ma e’ ne tragge anzi motivo ad espressione di sentimento o di grazia. Questo doppio suo talento si dimostrò in una fantasia sopra un noto tema della Norma, che fu applauditissimo. Dopo tali due maestri e quando per loro già pareva raggiunta ogni più ardua cima del-l’ arte, e vinto ogni voto, ecco si presenta all’ orchestra il Bazzini. Egli comincia l’ adagio e i suoni sgorgano sì facili, sì puri, precisi, soavi, la sua nota squilla, canta con tale espressione e significanza, che non pure si sente nel cuore, ma parla quasi all’ immaginazione, destandovi non so che vaghi e cari idoli. Fin