217 de, che si possa senza errore raggiungere, o non sarà più spesso mestieri d’indovinarla ? E se ne vuole una pruova ? Di quest’ opera stessa noi abbiamo udito cento cose diverse ; chi la vuol bella, chi la vuol buona ; chi disse eh’ è fatta pe’ sordi, od altri per far divenir sordi (io sto per questi ultimi) ; sono di quelli che lodano il libro perchè è del Romani, ed altri che lo biasimano appunto perchè del Romani ; chi applaude e chiama la Schiilz, e ne trova, com’ è di fatto, bella la voce, e chi 1’ abbandona alla sua aria ; chi trova il Balzar un buon basso, di maschia e forte voce, e chi a quel canto scolorato e senza espressione, a que’ modi poco eleganti, ritorna col pensiero e col desiderio al Cartagenova ; nitri vi dirà che il Pedrazzi ha una voce molle e dilicata, be’ modi di canto, ed altri invece eh’ è freddo e tremante e lo pregheranno a deporre quella sì gran passione per gli r che come a diletto egli duplica o triplica per tutto. Ei vi canterà p. e. Prrrega perr me che orrigine De’ mali tuoi son io, Dal del tu grrazta 'implorrami E grrazia in del avrrò, con un tale rotamento di r che se ne perde