Ili) Come? Uno scrittore nota, sente un ridicolo, egli ha la facoltà di corlo e dimostrarlo, ci è indotto in qualche guisa dal suo ufficio medesimo, eh’ è quello d’ intrattenere il più piacevolmente, che per lui si possa i suoi lettori, ed egli avrà a segnarsi come incontro alla tentazione, a quel pensiero, dovrà rintuzzarlo? Farà il sagrifizio del suo gusto e delle sue convinzioni, al gusto e alle convinzioni degli altri ? A questo proposito il sig. G. A. D. mi dà (poveri anima!) alcuni monimenti sui diritti del pubblico; ma chi li disconosce? Chi più di me li rispetta e li teme, od a lui è più sommesso, divoto; io che in pressoché ogni mio articolo ne bandisco, ne suono la bontà, la cortesia, la gentilezza? io che per lui, mi si condoni questo povero vanto, mi sono le dieci, le venti volte battuto? Il pubblico! oh! io mi piego, m’assoggetto al suo voto ; ma pel sig. G. A. D. ¡1 pubblico è solo chi batte, gli altri non contano; per lui 1’ applauso ba una sola espressione, muova egli da natia gentilezza, o da sentimento di vera e generale approvazione. È possibile che il mio articolo di sabato sia a qualcuno spiaciuto: se ciò fosse, assai mi dorrebbe; ma nel farlo io non ebbi nessun ri-