64 vetta eh’ ei trovavasi in casa. Il cortese abitatore dei campi ben poteva esclamare : troppe grazie ! e di manco pure sarebbesi accomodato ; ma i piaceri dell’ amicizia sono sì puri, sì care le gioie del rivedersi, che nessuno scomodo o sacrifizio a lui sarebbe troppo grave parato a procacciarseli, onde non è a dire se liete e cordiali furono le accoglienze eh’ ei fece all’ amico e a tutta 1’ ospite carovana, la quale, oltre il cane, la civetta e il sig. Asdrubale, compoue-vasi ancora della moglie e d’ un bambino di lui : cinque ospiti in tutto. E qual buona ventura e’ gli recassero, non tardò molto a conoscere: in pochi giorni il suo contento fu pieno. Il sig. Asdrubale trovò quel soggiorno così piacevole, e sì comodi i diritti della ospitalità, che ci si mise affatto a suo agio, e comportavasi non altrimenti che se stato fosse in sua casa. Ei comandava a bacchetta, assegnava 1’ ora al pranzo e alla cena, disponeva de’ servi, della carrozza, facevasi fin rattoppare in nome collettivo ed a spese della famiglia, con perdono, le scarpe ; tanto che in breve più non sapevasi chi fosse 1’ ospite e chi il padrone. Il padrone, pel quieto vivere, aveva anzi fatto come il sig. Thiers : nell’ imbroglio s’ era ritratto ed aveva