278 bella Fama, ond’ era stato qui preceduto, e le lodi che gli tribuitaropo quasi tutti i giornali d’Italia, eh’ ei corse, sto per dire, di città in città, ed ultimamente quegli stessi della dotta Milano, la relazione trasmessaci da Padova sul-1’ accademia data colà, avevano fatto concepire di lui non mediocre aspettazione; ma questa aspettazione, tanto in questo suo primo esperimento, quanto in uu secondo dato domenica sera alla Società Apollinea, non fu a pezza dall’esito giustificata. Si notò nulladimeno nell’improvvisatore l’ingenuità dell’ improvviso, e se non gran vena di pensieri, facilità grande di parola, per cui mai non mendica nò il verso, nè la rima, nò impunta. Nel primo tema trattato in S. Benedetto, la Iraslazione dello scoglie di Napoleone, qualche tratto fu felice ed ottenne effetto d’ applausi, benché la fine, legato forse da necessarii riguardi dove parlava dell’ Italia, non rispondesse al principio ed al mezzo. Un sonetto con rime obbligate, e che Con piccola varietà di lezione si leggeva così dal primo che dall’ ultimo verso, meritò qualche nuovo applauso del pubblico.