216 ciò non può cadere questione, che lo spettacolo ò posto in ¡scena con ogni decoro, e chg le vesti del ballo sono d’ una squisita e veemente rara eleganza. II. Gran Teatro la Fenice. — Emma di Antiochia, poesia di Felice Romani, musica del maestro Mercadante, col gran ballo serio Adelaide Regina de’ Longobardi, del Viotti {*). I Una gentile persona che ha preso da molti anni in grande affezione la nostra Gazzetta, ed ha gran bontà pel suo compilatore, amorosamente ci avvertì, che molti ne accagionano di manifestare ne’ nostri ragguagli teatrali più presto la nostra che la impressione del pubblico, e di sentenziar più con le nostro che con le sue parole. Si vuole fare del nostro un semplice uffizio d’ eco, ci si vuol torre il pennello del pittore per darci solo quello del ritrattista ; sia pure, e noi terremo l’invito ; ma si potrà sempre tenerlo ? L’ opinione del pubblico sarà sempre così manifesta e concor-(*) Gazzetta del 4 gennaio 1840. .