366 perseveranza e fatica, e un principe può leggiermente dispensarsi da tutte queste cose; egli è a miglior mercato felice. E nulladirneno in lui fu più possente la voce del genio, che non la sua vocazione di principe; più bello a lui parve lo splendore dell’ arte che quello della ricchezza ; vagheggiò una gloria sua propria, e a comperarla troppo grave o disastroso non tenne assoggettarsi a tutte le pruove, le incertezze, i pericoli, che amareggiano spesso i primi passi nell’ arringo dell’ arte, di gran cuore accettol-li, si sottopose alla legge, non osiam dire a’capricci, del pubblico,- e si fece maestro. Se‘non che 1’ effetto corrispose al desiderio, e la nuov’ opera del principe Poniatowski ebbe dimostro, ch’egli aveva veramente intesa la sua vocazione. La sua musica non ha forse uno straordinario entusiasmo, una grande originalità di concetti, ma ò gaia, spiritosa, vivace, vi diletta 1’ orecchio, v’ allegra, è quale insomma dev’ essere la musica buffa. Ed oltre a questo ella è scritta, per quel che dicono i maestri, con arte e buon gusto, e fece sabato sera la più viva impressione. Fra’ pezzi musicali di maggior effetto è un largo imitativo nel sestetto del prim’ atto, bello principalmente