163 grande ancora è la somma di quelli che rimasero sotto silenzio. Ma si potrà raccogliere un’ idea approssimativa del danaro eh’ egli spendeva in limosine dal computo seguente, ufficiale ma imperfetto, com’ è facile credere ; 8000 franchi erano distribuiti ogni mese a’ poveri del podere, e 3000 franchi a indigenti da lui indicati ; e oltre a queste due somme, che ascendevano annualmente a 132000 franchi, ei si faceva dare 3000 franchi in oro ogni mese per supplire ai suoi minuti piaceri. E sapete voi quali fossero que’piaceri ? Dar limosine per istrada, all’ angolo d’ un bosco, alla porta d’ una capanna, in una chiesa. Nè basta ; ei sottoscriveva in oltre ogni mese assegnati di 600, di 1000 e di 4000 franchi, a sollievo di poveri gentiluomini. Uomo divino ! di cui converrebbe scriver la storia non colla inano, ma col cuore. Beneficando i poveri ei lor diceva a bassa voce : Vi ringrazio, e a piè di quegli ordini di pagamento con cui soccorreva i gentiluomini bisognosi, scriveva : Per debito. Ah ! questi generosi artifìzii non possono essere suggeriti se non da Dio.