231 bei componimenti, che per molta spontaneità e per alcuni forti concetti gli meritarono fragorosi applausi anche a mezzo del canto. Fra soggetti giocosi furono più graditi all’ udienza l’Impresario e i Cantanti, un sonetto sulla barba di Marin Faliero, e la Metamorfosi del poeta per piacere alle signore, in cui si lodarono e la facile vena, e alcuni frizzi ingegnosi e faceti. Il poeta fu domandato a gran voci sul palco dopo la fine, e ricevette molte congratulazioni. V. Gran Teatro la Fenice. — I Figli del Conte Olivai, ballo nuoto di mezzo cavaliere del coreografo Viotti (*). Infine io non ho più vent’anni, sono stanco, noiato di questa vita torbida, inquieta, ognora alle prese con impresarii, cantanti, e tutto il resto del virtuoso collegio. Abbastanza ho fatto le parti di tiranno, d’orco, di spirito turbatore delle lor notti ; or vo’ met- (*) Gazzetta del 24 gennaio 1840.