336 « XXVII. Gran Teatro della Fenice. — Clemenza, Hi Valois, melodramma in tre atti, parole del sig\ G. Róssi, musica del M. cav. Ga- bussi (*). E un dramma che s’ apre in un campo d’armi, s’intreccia nell’asilo d’una fattucchiera, s’avviluppa fra’cipressi, le tombe e i dirupi d’ un luogo ermo e selvaggio, e si scioglie da ultimo con un fatto di sangue in una festa da ballo con maschere ; il che dà luogo a molti begli accidenti drammatici, che tengono con la curiosità gli animi sospesi, ed offrono acconci e varii soggetti alla musica, alla poesia e alla pittura. Da questo lato il poeta merita molta lode, e questa lode non è nuova pel sig. Rossi. Quanto poi al fatto, egli è una di quelle dolorose peripezie che sogliono cosi spesso succedere nel mondo della scena ; una donna infelice, la quale, creduto spento un primo amatores e legatasi ad un consorte, sente riaccendersi le antiche fiamme, come s’avvede del suo ingan- ni Gazzetta del 23 febbraio 1841.