u L’altro giorno due preseduti s’incontrano : — Hai tu ricevuto 1’ ultima lettera circolare del nostro presidente ? — No, preseduto ; e tu ? — Io sì; eli’ è straordinaria, singolare, come tutto ciò eh’ esce da quel diavolo di Bal-zac. Egli c’ invita a un pranzo di carpioni. — Come, di carpioni ? — Sì ; non vi sarà altro, che carpioni. — Altro che carpioni ? — In fede mia. — Oh la è strana ! — Stranissima, carpioni alesso , fritti, in ¡stufato, arrosto. — Oh ci deve essere sotto qualche cosa d’ allegorico, che uoi non comprendiamo. — E non comprenderà nè men egli. — Certo. È un mito. — No, è un carpione. Ei dice che si ricorda d’ essere stato carpione, nel tempo che Pittagora fu ferito all’ assedio di Troia nella persona d’ Euforbo figlio di Panto. — Balzac s’ è fatto dunque Pittagorico ? — Non so che cosa siasi fatto ; ma certo il pesciolino non diverrà mai pesce grande, o