191 veva continuare a lavorare con la Skupstina e a votare leggi impegnative anche per il popolo croato, sebbene i rappresentanti di questo popolo ormai non sedessero più nel Parlamento belgradese. L’ordine del giorno concludeva dichiarando che tutte le deliberazioni e particolarmente gli impegni finanziari assunti dalla Scupcina erano dichiarati nulli dalla coalizione croata. L’ordine del giorno continuava : « Constatando che i Regni di Croazia e di Montenegro, come le altre individualità nazionali rappresentate nel Consiglio Nazionale, entrarono nella nazione dei Serbo-Croato-Sloveni, non rinunciando alle loro individualità storiche, statali e politiche, in favore di qualsiasi singola regione, ma soltanto in favore dell’unità statale, mentre l’atto del 1° dicembre 1918 e lo Statuto del 28 giugno 1921 furono usati onde rafforzare l'egemonia della ex-Serbia su i rimanenti paesi e complessi nazionali, la coalizione dichiara che l’assetto finora durato è distrutto e che lotterà nel modo più energico per un nuovo assetto statale, atto ad assicurare la piena eguaglianza di tutte le rammentate individualità nazionali ». La stessa coalizione invitava poi tutti i partiti politici di oltre Drina ad associarsi alla sua azione nella lotta per la libertà e l’uguaglianza, mentre attendeva dal contadino serbo che affrettasse, con il suo contegno, la vittoria dei grandi principi che soli potevano salvare l’unità statale. Nel frattempo, il « parlamento » che chiamerò