253 centralizzato, introdotto e mantenuto dai Serbi, erano fallite in Jugoslavia. Tale distinzione dovrebbe tenersi ben presente nel momento attuale in Jugoslavia. Alle varie unità territoriali costituenti il Regno Jugoslavo sono famigliari, in minore o maggiore misura, le forme costituzionali di Governo. Ci si doveva, perciò, aspettare che, una volta che le varie provincie storiche fossero state fuse in un unico Ente Politico, sarebbe continuato il normale sviluppo delle istituzioni parlamentari. Quando, però, giunse il momento di creare ima Costituzione, i Serbi, sotto la direzione autoritaria di Pasic, non poterono escogitare un sistema che non presupponesse un’unica forza direttiva al centro, a cui ogni autorità amministrativa, fino al più piccolo particolare, sarebbe stata legata. La concezione croata di aderire ad un Regno di Slavi meridionali esigeva, d’altra parte, un'associazione sulla base dell'eguaglianza e non tollerava per la Croazia e i Croati una posizione di permanente inferiorità. Durante la vita di Stefano Radiò, la vertenza fra i due popoli fu in parte oscurata per il carattere del Capo croato; la sua incoerenza e la sua irresponsabilità impedirono che l’atteggiamento croato venisse preso nella debita considerazione. Con la sua morte, nelle tragiche circostanze che la produssero, vi era stata una concentrazione non solo nelle file croate, ma anche nelle file di tutti gli elementi non Serbi del Paese. Si era giunti ad un punto in cui era impossibile che i Radicali serbi e i Croati