260 è creata la stessa mentalità che esiste fra due Stati contendenti che hanno ricorso alle armi e che non vogliono sentirne di mediazioni, poiché temono di aver tutto da perdere da esse. Infatti i Serbi dichiararono che, prima di sciogliere il Parlamento ed eleggere una Assemblea incaricata di elaborare una nuova Costituzione, bisognava mettersi d’accordo sugli articoli costituzionali da modificare; in mancanza di un accordo preventivo a tale riguardo, la Costituente si sarebbe trovata di fronte alle stesse difficoltà dell’attuale Parlamento; i Croati invece esigevano che prima di ogni discussione venisse costituito un Governo cosidetto neutro e si procedesse allo scioglimento del Parlamento e alle elezioni. La situazione era senza uscita. Per questa ragione il Gabinetto Korosec non fu più felice di quelli precedenti. Esso tentò di intavolare dei negoziati coi Croati, ma senza risultato. I Croati a tutto ciò risposero accentuando il movimento separatista. Dopo lo scioglimento dell’ultimo Gabinetto, il Re non aveva altra via di uscita che quella di abolire la Costituzione del 28 giugno e sostituirla con un governo provvisorio attribuendogli tutto il potere. Indubbiamente l’iniziativa presa da Alessandro I, presenta dei pericoli. Nell’esercito serbo vi sono elementi i quali accoglierebbero volentieri la instaurazione definitiva di un regime di Dittatura militare che, lungi dal procurare alla Jugoslavia un periodo di pace ed ordine, sarebbe la causa di lunghe agitazioni e