248 « Serbi della Croazia e della Slavonia hanno scosso « la base del loro avvenire. Essi non possono tute-« lare e difendere la propria nazionalità, si sono « legati essi stessi le mani e si sono esposti ai più « fieri attentati alla loro individualità nazionale. « Dal punto di vista nel quale essi si sono messi, « la difesa della Nazionalità non è più possibile. « Lo credete voi che se noi diciamo di essere, « noi e i Croati lo stesso popolo, essi ce ne saranno « grati? Guardatevi d’attorno. Non vedete che i « Croati hanno dato il bando dalle scuole alla scritti tura cirillica? « Vi sono certamente noti gli Statuti per le « scuole comunali popolari, per le scuole civiche a nel Regno di Croazia e Slavonia, compilati da « Mariano Vukovic. Ebbene alla seconda pagina di « quel libro si insegna ai giovinetti che oltre al « popolo croato, vivono ancora sul suolo croato : « Magiari, Tedeschi, Italiani, Ceki, Slovacchi, E-« brei e Zingari. E dove sono i Serbi? Già, poiché « formano con i Croati un solo popolo non è neces-« sario di nominare i Serbi »! Gli abitanti della « Bosnia e della Erzegovina sono parimenti dei « Croati, eccezion fatta di alcuni pochi, apparte-« nenti ad altre razze ». Dall’opera su citata, oltre avere una chiara visione della assoluta differenza che esiste fra il Popolo Serbo e il Popolo Croato, notiamo come già fin d’allora esistesse fra i due popoli un forte senso d’acredine che nemmeno la cultura del ceto intellettuale riusciva a lenire.