185 affermava il 27 gennaio 1928 a Zagabria al convegno dell’Unione dei democratici indipendenti e del Partito dei contadini croati, in quanto ciò ha una importanza decisiva per ricostruire la storia della unità jugoslava : a I Serbi mentiscono quando affermano di essere stati i liberatori dei Croati. Dalla stessa bocca dell’ex-ambasciatore a Parigi, dottor Vesnic, io udii a suo tempo che nè a Parigi, nè a Londra si sarebbe approvata l’unione della Croazia alla Serbia, se noi stessi non l’avessimo richiesta. Dai dati forniti dallo Stato Maggiore Serbo risulta inoltre che ben 23 mila soldati jugoslavi accorsero volontariamente sul fronte di Salonicco, tanti, cioè, quanti erano i soldati Serbi che si trovavano sulla stessa linea di battaglia. È uno scandalo che oggi Belgrado non ci riconosca nemmeno il diritto che i trattati di pace assicurano alle minoranze nazionali. È questo un regime contro il quale noi ci scagliamo con tutte le nostre forze. Gli attuali governanti di Belgrado si dimostrano dei barbari dai quali noi dobbiamo proteggere la nostra cultura e la nostra civiltà. Noi chiediamo l’uguaglianza in tutti i campi e bisogna che Belgrado si affretti, se non vuole giungere troppo tardi; con grande dolore io devo affermare che il mondo ufficiale di Belgrado non ha oggi nessuna idea dei concetti di cultura e di umanità. Noi non dobbiamo più contentarci di preghiere e di istanze, ma dobbiamo porre in marcia le nostre coraggiose legioni sotto il passo delle quali trema la terra ».