212 Costituzione, giacché questa non è una delle solite crisi parlamentari, bensì crisi di sistema statale. Ho espresso il punto di vista che la revisione della Costituzione si deve operare nei limiti stabiliti dalla coalizione agrario-democratica con le sue conclusioni del 1° agosto 1928. Ho consigliato il Re di valersi del Diritto che gli dà la Costituzione e di nominare il Governo che ponga i cambiamenti costituzionali all’ordine del giorno e subito scioglia la Scupcina e faccia le elezioni per la Costituente ». Il Re volle sentire inoltre il parere dei rappresentanti dell’antica maggioranza governativa e fra essi il Davidovié, il quale fece le seguenti dichiarazioni relative al colloquio avuto con il Re : « Sono stato da S. M. il Re al quale ho comunicato la decisione del Club Democratico con cui si respinge all’unanimità la proposta del Dott. Macek, senza discussione ». A mezzogiorno del giorno 5 terminarono definitivamente le udienze dei capi dei Partiti politici. Constatato che fra maggioranza parlamentare e minoranza non era possibile intesa alcuna, fu chiamato il Presidente della Scupcina allo scopo di designare il mandatario della Corona. Tutti, per conseguenza, si attendevano il ristabilimento della quadruplice coalizione che in sostanza respingeva unanimemente le proposte croate, quando la Cancelleria di S. M. il Re diramava nel pomeriggio il seguente comunicato: « In seguito alle dimissioni del Governo del Re,