176 battaglia solenne e volle agire immediatamente in Parlamento per evitare una reincarnazione di Ra-dié. Il Pasié, raccolte le sue forze, si mosse alla battaglia con un piano preciso, consistente nel riafferrare il potere prima che fossero bandite le elezioni amministrative. Così egli avrebbe potuto realizzare l’ultimo sogno della sua vita, quello di dirigere la cerimonia della incoronazione del Re Alessandro con la Regina. L’incoronazione fatta con grande fasto doveva avere il compito di risollevare le « azioni » della Serbia assai in ribasso all’interno e servire come prova di coesione nazionale di fronte all’estero. Fortunato ancora una volta. Pasic non ebbe bisogno di far cadere Uzumovié, perchè questo fu travolto dalla notizia del trattato italo-albanese. Per la composizione del nuovo gabinetto pare che il Re Alessandro non avesse in animo di chiamare al potere nè il Pasic nè il Radié. pur formando un Gabinetto di coalizione Radicale-Radi-ciano. per cui il Pasic fu consultato per la formazione del Gabinetto, ma non fu incaricato di formarlo. Non è quindi difficile ammettere che. nell’ultima udienza del 9 dicembre, il Re, nel riconfermare a Pasic l’avvenuta reincarnazione di Uzumovié, gli abbia inferto lo schiaffo morale del licenziamento, simile a quello che Guglielmo II aveva inflitto a Bismarck in altro periodo storico. Certo è che questo deve essere stato l’ultimo colpo che doveva abbattere la fibra tanto potente di Nicola Pasic. Infatti la fatalità volle che il giorno