«••©-♦ GX i»8 tate al num. 29. in isconoseiuto immenso pelago, come accadde a quelle Navi, che ivi adduce Fra Mauro. 101. Nell’indicato num. 3o. è da osservarsi altresì la forma delle Navi, o Zonchi usati nel mare Indiano, che appieno corrisponde a quanto ne scrisse anche il Ramusio nella Dichiar. al Polo premessa . Ma molto più è da notarsi, che vi si indica 1’ uso bensì del-T astrolabio per norma dei Piloti, cui adoprarono anche gli Europei, massime Portoghesi nel Sec. XV. 5 ma lor si nega la bussola. Anche il Conti, e il Gentiluomo Fiorentino compagno del Gama, del Secolo predetto, riportati dal Ramusio nel Yol. I., dicono lo stesso, d’onde alcuni Scrittori, come il nostro Collina, Consid. sopra l’origine della Bussola, traggono argomento per provare, che i Chinesi, e gli Arabi abbiano ricevuto la bussola dagli Europei: mentre troppo agevol cosa è a concepirsi, che nel mar Indiano principalmente alle loro navigazioni esposto, l’avrebbero a comun uso introdotta. Nullameno il P. Martini crede trovar indicata la bussola appo i Chinesi fin dal iii5. avanti 1’ era nostra, e tal antico possesso vien loro confermato di recente da Lord Macartney, Voyage en Chine; Court de Gebelin poi vuol che questi l’abbiano appresa dai Fe-nicj, Monde primitif, Dissert. mélées, Tom. I. L’Andrés il merito di tale scoperta agli Arabi attribuisce, ed altri ai Francesi, Portoghesi, Tedeschi, Inglesi, Italiani. Oltre i predetti Autori si veggano il Trombelli, e il Tiraboschi. 102. Senza metter la falce in una messe sì implicata, e contesa, quando si voglia la bussola in uso antico agli Arabi, e Chinesi, basti riflettere col suddetto Trombelli, esser molto da presumere, che Marco Polo, od altri tra Veneti, che prima d’esso penetrarono in Oriente a cagion di commercio, abbia di là recato in Europa sì utile macchinetta, la qual poi a perfezione ridotta verso il i3oo. dal Gioja d’ Amalfi, procacciò a questi il pregio di scuopritore. Veggia-mo infatti, che il Veneto Marin Sanuto parla della tendenza della calamita al Polo senza ni un’ aria di novità, al principio di detto Secolo nel suo Liher secretorum fid. Crucis. E’ infatti assai ragionevole, che i Veneziani, siccóme primeggiavano nella navigazione di quell’età, così si distinguessero nella cognizione di‘tutto ciò, che al miglioramento di tal arte potea condurre, e massime della bussola: senza calcolare di vedere appresso d’essi il lusinghiero fasto, o di scuopritori, o di promulgatoli, dal quale furono sempre alieni