Anual. Camald., e la Bíblioth. Cod. S. Mieli., ove citansi le di lui Opere. 5o. D’ onde ei fosse, il vedemmo; cerchiamo adesso qual ei si fosse. Ne’moltissimi luoghi, ove ne’citati libri d’entrata ed uscita, non che in altre carte, il suo nome riscontrasi, sempre si premette Frater, e si dice anche Convergo, come nella carta autografa d’ istromento sopra mentovata, nella quale vien egli posto come Capitolare bensì, ma dopo i Professi, anzi come il primo tra i Conversi. Non dee però recare meraviglia vedere sì grand’uomo chiamato Frater, e Converso. Perlochè giova notare, che promiscuamente usavasi ne’ secoli scorsi tra Monaci Benedettini il titolo Domnus, e Frater: anzi quello per indicar dignità, questo per umiltà ado-s pravasi, e nella citata carta tra gli stessi Professi, i primi si distinguono col Domnus, gli altri col Frater, in fine poi tanto i Professi , come i Conversi si raccolgono sotto il nome generico di Monaci, e di Capitolo, anzi precisamente: Praefatus Dominus Archiepiscopus Delegatus versus ad praefatos ( Professi cioè, e Conversi ) Dominos Monachos et Capitulum, ec. Inoltre piace qui di osservare aver egregiamente di tal materia trattato i nostri Annalisti nell’ erudita dissertazione De variis speciebus veterum Conversorum in Ordine S. Bene-dicti, et praecipue in Congregatione Camaldulensi, la qual trovasi in fine del Tom. I. Armai, ed in cui si riflette essersi anticamente presso i Benedettini chiamati Monaci quelli, che nella puerizia venivano offerti da Genitori, Conversi poi quelli per lo più, che in età adulta abbandonavano il Secolo, e quindi è, che da S. Pier Damiani, Vita S. Romualdi cap. 5., vien appellato S. Pietro Orseolo, che da Doge di Venezia si fè seguace di S. Romualdo: ilIagnus Conversus. Erano poi anche i Conversi veri Monaci, e qualche volta furono anche insigniti dell’Abazial dignità, ed anche tra i Camaldolesi ressero alcune fiate i Monasterj, ed alla Economia presiedettero, ed a Capitoli in un co’ Monaci intervennero, come vedemmo di sopra. Anzi dal mentovato libro di spese dell’ Economo Don Niccolò, spesso si trova registrato il soldo consegnato a Fra Mauro per cose occorrenti al Monastero, senza individuarle, e senza eh’ esso rendesse conto, o ricevesse minute, e servili commissioni, siccome anche il si riscontra impiegato assai in cose attive pel Monastero, il che corrisponde ad offizio simile al monastico Cellerario. Di più gli Annalisti predetti osservano, §. XXI: anteactis saeculis Conversorum ge-