me Arius, ò Amui, Amu in lingua Persiana, come anche il noma Fra Mauro, e il monte Caucaso, num. 20., diverso dal predetto, ed ora i popoli, che lo abitano chiamansi Karakalpaki. Le regioni altresì dell’Usbek vi si scorgono, corrispondenti alla Sogdiana, e Bactriana degli antichi, e unite al Turquestan comprendono la parte Transoxana degli stessi Geografi vetusti, cioè oltre l’Oxus a Levante del Caspio, il Zagataì, paese toccato al secondogenito del suddetto Ginghis-Kan di tal nome nel Secolo XII., e il vasto regno di Samargante. Circa questi paesi posti all’Est del Caspio, al Sud della Russa Tartaria, all5 Ovest degli Eluti, al Nord della Persia, è da ammirarsi nella nostra Mappa una copiosa distinta serie di nomi di Città, Fiumi, Monti, ed altre particolarità attinenti, nonostante 1’allora inevitabile alterazione locale: così noman-si i fiumi Ixartes, Oxius, oggidì Sir-daria, Amu-daria, quali per errore allor comune si fanno scaricare nel Caspio, mentre realmente sboccano nel vasto lago d’acqu'a salsa, detto Arai, all’ Est del Caspio, che come a questo unito consideravasi. Quanto a questo Mare, che dopo a Tolomeo fino al Secolo a noi vicino erasi falsamente creduto estendersi in lunghezza dall’Est all’Ovest, e come in espansa ellitica forma coll’ asse maggiore a tali plaghe diretto de-scrivesi anche dal Mercatore, Ortelio, Blaeu, il nostro Cosmografo in figura, e direzione più prossima al vero lo rappresenta. Al Nord - Est di tal Mare, e tra Organza, e-Saray dipinge alcuni Sepolcri fatti da Tamerlano, e un monte di Sale, ed altro Sepolcro reale presso un lago, e ciò forse corrisponde ai monti Cremeri, e Lago salso, tra l’Aral, e il Caspio. Quanto dice di Samargante, e dell’acqua contro Je locuste, num. 18., veggasi in parte nel viaggio in Persia di Giosafat Barbaro, c. 18., e 19., prodotto dal Ramaio; e per la città di Balch, che giace propriamente sul fiume Oxus degli antichi, o Gihon degli Arabi, Amu de’Persiani, e per i vicini monti ricchi di pietre preziose, e lapislazuli, si consultino gli ultimi Viaggiatori, come nel de la Harpe, ec. 90. Circa la regione degli Eluti di sopra accennata, nella nostra Carta è assai più ristretta del vero, e vedesi a foggia di lunga, e stretta lingua, che parte dai monti, Iperborei presso la Permia, e stendesi fino a tutto il Tliebet, o Tibet. Nè fia meraviglia di tal angusta forma di queste estesissime terre, massime del Tibet, giacché appena dopo il de l’Isle colla scorta de’Missionari Gesuiti del-