nella Città sì famosa per la primaria influenza al risorgimento della Geografia, ove tale scienza fioriva, e nullameno si elevò tra tutti; e già si vide, che ebbe ad amanuense tra gli altri Andrea Bianco, num. 53., le cui Carte idro-geografiche custodite nella Sammarcia-na furono, come si disse altrove, in parte illustrate dal Formaleo-ni. Vinse altresì la naturale gelosia, ed emulazione de’Portoghesi, d allora, anzi dello stesso Promotore della loro nautica, ed Istitutore degli analoghi studj in Sagres, il Principe D. Enrico, avendo il nostro Cosmografo formato un Mappamondo di commissione del Re Alfonso V., che le mire secondava del predetto illustre suo Zio. Vie più cresce 1’ ammirazione in considerare il di lui stato di semplice Monaco Converso, lungi perciò dallo strepito, o incanto d’ intraprese di viaggi, o di protezioni Sovrane, e nulla meno nel silenzio di sua solitudine ha potuto distinguersi cotanto in una scienza, che formava 1’ entusiasmo del Secolo, che superata la troppa naturale invidia altrui, riempì di sua fama, non solo Venezia, ma altre rimote Nazioni, e viverà immortale con titolo sì luminoso. i33. Ppr venir poi direttamente ad esporre il pregio, in cui sempre si ebbe il Mappamondo, di cui trattiamo, si richiami a memoria ciò che al num. 44-> e abbiamo riportato sulla di lui collocazione nel 1460., subito dopo la morte dell’ Autore del 1459-5 pria in Chiesa, indi in preparato luogo,o sala, che tuttora con gloriosa antonomasia chiamasi il Mappamondo, sebbene fin dal 1655. sia stato riposto nella nastra Libreria in eminente cospicuo sito. Chi non ravvisa in tal vigilanza, e distinzione locale un’ evidente indizio della perenne riputazione singolare inverso tal Carta? Riputazione che guari non andò a confermarsi, e diffondersi a tal segno, che da Pittori Fiorentini ne fu tratta una copia, e depositata nel Palazzo de’ Medici in Firenze, i quali, come Mecenati insigni d’ ogni bell’arte, e sapere, furono in ciò anche emulatori de’ Principi Portoghesi nel-1’ alta stima verso F. Mauro, e suo Planisfero. Tal fatto si rileva da una lettera del nostro Pietro Delfino Pat. Ven., il quale inoltre ci avvisa aver esso trasportate in latino le annotazioni di tal Mappa, collocate esse pure presso i Medici anzidetti. Questa lettera è nel Cod. 729., contenente sue lettere autografe mentre era Abate Generale del nostro Ordine, alla pag. ioó. tergo, scritta nel 1494 dal Monastero di Fonte Bono in Toscana presso Camaldoli a Bernardino Ga-doli Bresciano Priore di S. Michele di Murano, cui piace per intie-