sar l’Africa, e in pari tempo informarsi delle coste Orientali d’ essa, e dell’india. Ora niun’altra Carta più di questa di Fra Mauro, anche per le giornaliere notizie de’Nocchieri come a centrai porto comunicanti con Venezia, potea dar distinta contezza dell* Asia, 6 dell’Africa a seconda de’progetti del Re Portoghese, e il risultato di tal viaggio da esso stabilito fu una conferma di quanto nel Mappamondo di Fra Mauro era già disegnato, quanto alle eoste dell’india, alle loro ricchezze, ai mari, alle Isole, all’esistenza del così creduto Prete Janni in Africa, e quel che più monta, alla decisa possibilità del giro attorno l’Africa , affermata dal nostro Cosmografo, e delineata, come vedremo al num. iai., e riferita dal Covilliano al Re nel diario del suo viaggio, da quanto a-vea osservato, e raccolto da Piloti del mar Indiano. .Siccome poi nuovo fervore il Re quindi acquistò per verificar questo giro d’ Africa per passar all’'India, e perciò spedì il Diaz, che arrivò al capo Burrascoso, o Tormentoso dell’ Africa, che lo stesso Re volle denominar Capo di Buona Speranza, nel 1487., o 1493., indi il Gama, che sorpassò questo Capo, nel 1497-? giudichi l’imparziale Lettore, se a buon senno credere non si possa aver servito di norma il Mappamondo di Fra Mauro a tutti questi viaggi diretti al grande scopo di volger all’Indie attorno l’Africa, come argomentò il sullodato Collina, ivi. Il Carli, Letter. Amer. p. 3., lett. 5. francamente asserisce, che i tentativi dei Portoghesi fatti sempre alle coste d’Africa con V idea di passare all’ Indie, hanno avuto fondamento, e sostegno in questo Planisfero di Fra Mauro, e crede riscontrarlo nell’ accennato, di cui fu data copia al Covilliano, e Paiva, e soggiugne: questo Mappamondo era certamente quello di Fra Mauro. Veggansi anche i numeri 121., e seg., ove non lievi conghietture si propongono sull’ influenza di codesto Mappamondo anche pe’ viaggi del Colombo, ec. 57. Dopo esserci trattenuti sulle notizie, ed altre opere spettanti a Fra Mauro, passiamo ora ad esaminar l’epoca del nostro Planisfero, il che fin dal principio ci siamo proposti. Il riscontrarvi scritto nella nota all’isola di Diab, che il Re d’Abassia la conquistò nel 1430., e verso la Norvegia registrato il viaggio di Pietro Querini, che accadde nel 1431., ci costringe a credere la nostra Carta posteriore a quell’anno. Accenna inoltre il cavo,o capo Verde, ed il cavo Rosso, oltre il quale un Seno con Isole, che vedre-