lari è scritto Frater Maurus de Venetiis, nè altri con tal nome vi si scorgono: e quindi lice conchiudere, che il nostro Fra Mauro, il quale in quel tempo era certamente di questa Famiglia, come si vide dagl’ indicati economici registri, fosse quel desso, che Veneziano di Patria qui vien designato. Anche in altra carta, ivi pag. 16. dell’ anno nomasi Frater Maurus de Venetiis. Altronde esser egli stato di Venezia si arguisce di leggieri dal frasario, e dialetto Veneziano di quell’età, eli egli adopera, non che dalla ortografia negletta: cose tutte, che ad un nazionale competono, avvezzo dalla prima gioventù a tale maniera di scrivere, non imitabile dagli stranieri, i quali anzi alla toscana, o latina favella avrebbero agognato di dedicarsi. Si aggiunge che le sì vaste notizie de’viaggi, e geografici rapporti di que’giorni erano più facili per i Veneziani, che per altri, mercè il sommo rango che pel commercio floridissimo aveano tra le marittime Nazioni. Quindi tutto combina che un solitario diligente Scrittore Veneziano abbia potuto recar tanto giorno in geografiche Mappe. Traluce finalmente altro indizio di sua predetta Patria dall’affetto naturale, che il mosse a notar, non so- lo il viaggio di Pietro Quirino verso il Settentrione, come riferimmo al num. i3.; ma inoltre 1’origine primitiva de’Veneti da popoli Trojani, come al num. a5., e lo stesso Mappamondo di cui si ragiona a contemplazione della Illustrissima Signoria di Venezia, con divoto patriotismo il fece. Era ben giusto infatti, che se un monumento dell’ incomparabile sua maestria ricercato da Alfonso V. Re di Portogallo, passò in quel regno, altro qui ne rimanesse a perpetuar in Venezia in si autentica forma i fasti e meriti nazionali nella navigazione, e geografia, che alle altrui successive intraprese additarono le tracce, non men che ad esternar il patrio suo affetto nel modo il più segnalato, e applaudito dagli eruditi. Quindi forse nacque nella sua Patria quel nobile pensiero di rimunerar il suo Concittadino colla sopraccitata medaglia, e titolo sì decoroso. Tali riflessi, non che quelli che dalle susseguenti nozioni scaturire potranno, ad evidenza ci dicono non doversi questo Cosmografo confondere con Mauro Lapi Fiorentino Monaco a que’ tempi nel vicino nostro Monastero di S. Mattia di Murano, che morì nel 1^78., cioè 19. anni dopo il nostro Fra Mauro, come vedremo al num. 5i. Di esso Lapi assai dotto, ed ottimo meccanico, si legga 1’Agostini Notizie degli Scrittori Venez. T. I. pag. 435., ma più di tutto il T. VII.