dine, e passò a risiedere in Toscana, da dove scrisse 1’ allegata lettera, e perciò è chiaro aver il Delfino composta la sua versione latina delle note del nostro Planisfero, e lasciata tra le sue carte pria di partire di qui nel 1480., e forse qualche anno innanzi, come sembrano indicare olirti e quondam che adopera per tal versione, non che per la copia del Mappamondo fatta da’Fiorentini, e quindi è probabile che il Toscanelli abbia veduta tal copia pria di spedir la sua Carta nautica al Colombo nel i474-’ come al num. 122. E’ da dolersi poi, che attese le politiche sovversioni spaventose accadute a que’tempi in Firenze, siansi smarriti tali lavori mentovati dal Delfino, come anche di recente ne fui assicurato dietro particolari, ma inutili ricerche. Per altro tutto concorda a porre in chiaro lume la somma, e già diffusa estimazione verso tal Mappa, nè reca stupore, che frequente sia stato il concorso degli eruditi d’ogni nazione ad ammirarla qual uno fra gli altri miracoli di questa Città di Venezia, anche a tempi del Ramusio, cioè nel Secolo XV., coni’ ei s’ esprime nella sua Dichiar. premessa ai viaggi di Marco Polo. Anche nell’ Introduzione di tal affluenza decorosa di osservatori si fece parola, non che generalmente d’alcuni degl’illustri Scrittori, che l’eccellenza di nostra Mappa celebrarono. i35. Giova però osservare di presente, che il primo a trattarne con maturo diretto esame, ed a diffuso fu il nostro P. Ab. D. Alfonso Collina, già Pub. Prof, di Nautica in Bologna, nelle sue Consid. Istor. sopra l’origine della Bussola nautica, Faenza 1748- Dietro di lui il Foscarini, Letter. Ferì., 1752., pag. 4I9 > parla da suo pari di questo maraviglioso Planisfero. Simili elogi riscontrami nel Ragionamento intorno alla navigazione, e commercio di Vicenzo Ricci, 1755. c. 4-pag. 95.; nel Tom. 7. Annal. Carnai, de’ nòstri P.P. A.A. Mittarelli, e Costadoni; nella Bibl. Codicum. S. Michael, del predetto Mittarelli; nella Storia della Letter. Ital. del Tiraboschi Tom. 6. p. 1. 1. 1. c. 6., ove anche le opposizioni del Lampillas ribatte. E per tacere di tanti altri, sì Serittori, che Giornalisti d’ogni nazione, si vegga lo Svez-zese Bioernstaehl Lettere ne’ suoi viaggi Tom. 3.; 1’Andres addotto nell’ Introduzione; il Carli nel Tom. 9. di sue Opere pag. 9., Tom. i3. P. 2. pag. 212., e altrove. Ecco una serie perenne, ed imponente di sommi Autori, di vario paese, di varj rapporti, di varia età, che tutti ad una voce encomiano tal Mappamondo qual capo d’ opera in Geografia di que’ tempi, e qual face luminosa, che le navigazio-