nione del Purchas, che la Giava maggiore sia il Borneo, e si crede che la minore sia la Giava d’ oggidì. Stando alle notizie, che di co-teste Giave ci dà Fra Mauro, sembra avvalorarsi quest’ultima opinione, almeno per la nostra Mappa, mentre il Borneo è più in linea del Catajo, e più prossimo alla grandezza assegnata di 3ooo. miglia alla Giava maggiore anche da Fra Mauro. La Giava poi d’ oggidì è l’Isola più estesa tra le vicine a Sumatra, come si dipinge la nostra Giava minore, di cui non si dà ivi la circonferenza, e inoltre e alla lat. di 8°, che corrisponde all’altezza del Polo antartico descritta da Fra Mauro, cioè d’un braccio, e ninno ignora quanto atta al commercio ella sia per la vicinanza delle Molucche, e Filippine, ed è ben naturale, che anticamente fossero note massime ai Chinesi, ed Indiani, dai quali i Veneti predetti ne appresero le nozioni , che prevennero il nuovo scuoprimento del Secolo XVI. Co-teste Isole, come minori, e più remote si pingono nella nostra Mappa, e vi si esprimono anche con somiglianza di nomi, e di prodotti, num. 27. Più lontana vi si assegna l’isola Bandain, e dicesi perciò prossima alle tenebre, ed è a 147° di longitud., e 4° di latitud. australe. 98. Quanto alla grand’isola di Sumatra, non ci caglia vederla chiamata da Fra Mauro Taprobana, il qual nome dopo il Martinie-re, e d’Anville si suol attribuire al Ceilan. Anche il Mercatore, F Ortelio, il Corsali, ilPigafetta, ilSonnerat, ed altri molti presero Sumatra per Taprobana: tanto è oscuro ciò che di essa ce ne lasciarono Ipparco, Pomponio Mela, Plinio, Tolomeo. Poscia si trova Andaman, detta dal Conti Isola dell’Oro, il che è relativo a quanto riferisce Fra Mauro aver udito del lago di quest’ isola, numeri i5., e 27.; indi il Ceilan predetto, Salabham in lingua Sani' scrit, o Indiana, che significa vero lucro, allusivo al dovizioso suo suolo, e largo commercio. Del pico d’Adamo si legga il Barbosa, Voi. I. del Ramusio, non che M. Polo, il Renaudot, Blaeu Voi. 10., il P. Paolino nel suo Viaggio alle Indie orientali. Assai bene pel numero, ed altre specifiche particolarità sono rappresentate le Maldive , num. 29., le quali da Tolomeo credevansi soltanto essere 1378., e di nuovo furono discoperte dal Portoghese Almeyda nel i5o6. Quanto all’ambrazano, od ambracano, ossia ambra grigia, che Fra Mauro descrive presso le Maldive, ed altre Isole, veggasi il Barbosa, e il Renaudot, e la Storia de’ Viaggi 1. 4., c. 3. Degno