luoghi da lui visitati, e come, c quando erano pervenuti al Veneto Dominio, o ad alcune Famiglie Patrizie. Vi aggiunse altresì un confronto dotto, e preciso de’testi de’Geografi Greci, e Latini, specialmente di Stefano deUrbibus, e Plinio, confermando, o correggendo ciò che dell’Isole del mar suddetto essi aveano scritto. In più luoghi vi si legge il nome del Bembo, e gli anni di sue osservazioni. Parimenti in ima nota al margine del curiosissimo titolo di cotesto Isolano ci fa sapere il Bembo significar esso: Al Divo Dux Zuan Mo-cenico, che fu Doge di Venezia dall’anno i477- al eP0Ca del- la dedica di Bartolommeo, e forse ancora dell’ edizione. Comeehè però da quanto abbiamo di sopra riportato, la preminenza de’pregi idro - geografici de’Veneti risulti, pure niun monumento è più atto a tal uopo, quanto il Mappamondo del nostro Camaldolese Fra Mauro, che forma il decoro di questa Biblioteca non meno , che de’progressi portentosi in geografici studj de’Veneziani verso la metà del Sec. XV., in cui fu esso costrutto. L’ Andres nella citata sua Opera, 1. a., p. 3., c. 2., dopo aver parlato di alcuni illustri avanzi geografici di que’tempi, sebbene sia tutto inteso ad esaltar gli Arabi, e i Portoghesi, previene in qualche guisa la nostra proposizione, scrivendo: e quanto più non potrebbe dirsi, e che curioso cd interessante trattato non si potrebbe distendere sul Mappamondo più celebre di que’ tempi, che è quello del Monaco Camaldolese Fra Mauro, che ancor si conservar nel Monastero di Murano presso Venezia ? Impareggiabile Cosmografo era stimato allora Fra Mauro, e Cosmographus Incomparabilis viene infatti chiamato in una medaglia, che in segno di onore gli fu coniata da Veneziani; qual medaglia ritrovasi nel nostro Museo, e in qualche altro, come in quello d’Uomini Illustri dell’Ab. Bonicelli Bibliot. di Casa Pisani, e incisa scorgesi nel Mu-•co Mazzucchelliano Tom. I., e nel frontispizio di questo Libro. ‘Anzi si aggiunga, che il superiore suo merito fu riconosciuto altresì in Portogallo, mentre sebben vi fiorissero allora i viaggi, e le relative scienze mercè le cure dell’ immortale Infante D. Enrico, pure per commissione del regnante di lui Nipote Alfonso V., il nostro incomparabile Cosmografo un’ampio Planisfero compose, e glielo spedì nel 1459. come vedrassi al nura. 53., e seg., e a pien diritto si può affermare aver esso sommamente giovato ai successivi viaggi all’ Indie orientali, num. 55., e fora’ anche alle occidentali, num. 122. In ogni tempo poi i dotti in Geografia qual (capo d’ opera riconobbero 7