togliesi. Il Renaudot nelle Antiche relazioni, nota 20., parlando di tal Carta d’ Alcobaza la chiama disegnata probabilmente sull’ esemplare di quella, che dicesi conservata in Venezia nel tesoro di S. Marco, e che si crede copiata da quella di Marco Polo, in cui parimenti per asserzione del Ramusio s’ esprime la punta d’ Africa. Ora tal Carta che cita Ramusio è appunto la nostra, come vedremo nel Gap. ultimo. Falso è poi che sia giammai stata nel tesoro di S. Marco, e che sia stata copiata da una di Marco Polo, ivi. Altro non oscuro indizio di codesto Mappamondo ritroviamo nello stesso Secolo XV. presso Don Francesco Alvarez Portoghese. Parlando questi del suo viaggio in Etiopia, qual pubblicollo il Ramusio Voi. I., così dice: Del i48y. alli 7. di Maggio furono spacciati tutti due ( Pietro di Co-vigliano, ed Alfonso di Paiva ) in Santo Arren , essendovi presente sempre il Re D. Emanuel, che allora era Duca, e gli diedero una char-ta da navigare, copiata da un Mappamondo, al far della quale v intervennero il Licenziato Calzadiglia che è Vescovo di Visco; et il Dottore Maestro Rodrigo abitante alle pietre nere; et il Dottore Maestro Mo-yse, ec. A tal racconto appieno corrisponde quello presso il Casta-gneda 1. 1., c. 1., come lo stesso Foscarini riflette, il quale perciò unitamente al nostro Padre Abate D. Abondio Collina, Sopra V origine della Bussola nautica, p. 2., c. 5., conchiude esser verisimile aver il Principe Portoghese dato copia a Capitani delle Caravelle di quel Mappamondo, che dal Cosmografo incomparabile Fra Mauro aveasi procurato il Re Alfonso, siccome quello che atto era ad indicare la nuova navigazione all’ Indie girando le spiagge australi dell’ Etiopia, sì bene dallo stesso anche nel nostro Planisfero marcata, e proposta, oltre avervi espresso lo stato delle scoperte accadute al tempo dell’attivo D. Enrico fino a capo Rosso, molto più. che dopo la morte di questi nel 1463., o 1460. si rallentarono, fino che successe nel regno ad Alfonso il di lui figlio D. Giovanni II. nel 1481. Anzi non solo è verisimile, ma prossimamente è certa la influenza di tal Mappamondo alla circonnavigazione dell’Africa, e passaggio all’Indie, se si osservi, che il Re Giovanni nel 1487. spedì a bella posta il Covigliano, e Paiva per la via d’Oriente a trattar d’amichevole corrispondenza tra esso, ed il Re Cristiano d’Etiopia, per fortunato equivoco supposto esser il Prete Janni dell’ Asia, di cui fa cenno Marco Polo, 1. j., acciò aver potesse appoggio il suo progettato commercio all’ Indie Orientali coll’ oltrepas-