ni antiche, e moderne, e cent’altre di storia, di favola, di critica, di commercio, di fisica, di moltiplice erudizione, conforme allo stato recentissimo delle nozioni del giorno, tutto tutto concorre a dimostrare quanto in pregio appo i Veneti si avesse la Geografia, e studj annessi. Ciò poi vie meglio apparisce dall4 unione delle esterne singolarissime Rubriche astronomiche, matematiche, fisiche, € teologiche. Tra queste è degna di speciale osservatone quella sul flusso, e riflusso del mare spiegato per l’attrazione della Luna, e calore del Sole, num. 43. Mentre a Fra Mauro si dee la gloria d’ essersi più degli altri inoltrato, num. 129., non si può non ravvisare quanto solleciti fossero i Veneti anche in rapporto a tale fenomeno, che per la loro località, e viaggi tanto gli interessava, indagandone non solo le leggi, ma perfino la stessa fisica causa. Scorge-si anche in seguito cotesto loro impegno, come nella pubblicazione dell’ Opera postuma di Federico Delfino De fiuxu et refluxu fatta dai Matematici dell’Accademia Veneta della Fama nel i55g., della quale parla anche Gottlob Lunze nell’ Acad. Veri., Lipsicie 1801. Anzi non solo ai Veneti studj apporta nuovo lustro la Mappa di Fra Mauro, ma alle loro Arti eziandio. Un solo sguardo alla di lei straordinaria grandezza, allo squisito lavoro, corredato di delicate tinte, e pittoreschi intrecci, specialmente alla rappresentazione del Paradiso terrestre, pienamente convince, che il Disegno, e la Pittura non poco fiorivano a quell’ età appo questa Nazione. Si può aggiungere, che Fra Mauro anche in ciò si distinse, perchè istrutto dai domestici esempj, ed esercizj de’ Camaldolesi sì in questo Monastero, che in quello degli Angeli di Firenze, celebri in iscriver Codici, e ornarli di eccellenti miniature, come si legge nel Tom. VI. Armai. Cnmald. Poiché adunque tal Mappamondo è un glorioso monumento della primaria influenza de’ Veneti al risorgimento della Geografia, non men che de’studj, ed arti analoghe, quanto perciò a ragione asserì 1’ Andres potersi su tal Mappamondo scriver un’ assai curioso, e interessante trattato, siccome quegli che ogn’altro in celebrità, ed in pregio sorpassa! Ed ecco appunto lo scopo, cui mi prefiggo. In sì vasta, ed ardua carriera, altri, come s’è tocco, segnarono i lor passi, ma troppo brevi, e rapidi per dispensarmi dal ricalcare le lor orme, e muover più oltre fin dove io possa. Nelle Consid. Istor. sopra la Bussola del Collina, nel Tom. VII. Armai. Carnai, in un Codice di Mem.J/Iss., ec.