— 68 — Anche l’Italia diede un contributo di primo ordine alla oceanografia, con numerose crociere, iniziate sin dal 1865 con la circumnavigazione della R. Corvetta (( Magenta » (1865-1868) e condotte dalle Regie Navi : «Principessa Clotilde» (1871); «Garibaldi» (1874, e poi 1882 in Estremo Oriente); «Varese» (1880 nel Mar Rosso); « Washington » (1881-82-83 nel Mediterraneo); « Vettor Pisani » (1882-1885 nel Mediterraneo, Atlantico Nord e Sud, Canal di Magellano, Coste del Perù, Cile, delle isole Marianne ed Havai) ; « Conte di Cavour » (1884 nelle Antille, Golfo di Panama, Mar dei Sargassi); avviso «Colombo» (1885) e parecchie altre in tempi più recenti, fra le quali ricorderemo la « Stella Polare » (1899-1900 nei Mari polari artici) e la « Città di Milano». A queste campagne presero parte valenti ufficiali di vascello, quali S. A. R. il Duca degli Abruzzi, Umberto Cagni, Alberto Alessio, Gaetano Chierca e Ceccone ed insigni scienziati quali i professori Arturo Issel ed Enrico Giglioli. Dopo un periodo di stasi, ecco di nuovo riaccendersi in Italia, nel 1910, gli studi intesi ad approfondire i problemi e le ricerche oceanografiche. Fu costituito il Regio Comitato Talassografico per lo studio dei nostri mari, sia fisico che biologico, con speciale attinenza alla navigazione ed alla pesca. Nell’intera annata 1930 anche la marina mercantile italiana ha dato valido contributo allo studio meteorologico dell’Atlantico, mediante indagini con palloni piloti*). Ricorderemo il « Consiglio Permanente Internazionale per l’esplorazione del mare)), fondato dall’Inghilterra, Norvegia, Danimarca, Germania e Olanda, con sede a Cristiania. Esso detta e stabilisce i metodi sistematici e generali per il più razionale funzionamento degli studi e delle ricerche oceanografiche. 1) F. Erkdia: L'esplorazione dell'atmosfera a mezzo di palloni piloti a bordo di navi mercantili. Annali dell’Ufficio Presagi, volume 40. Roma, 1932.