-65- le 6000 murene mandate dai golosi romani pel trionfo di Cesare, Crasso che la sua murena prediletta se l’era ornata di gioielli. Se contemplo questa tetra sozzura altri cinque minuti, ripudio pel disgusto anche Cesare e Roma. E nella vasca vicina, i polpi. Uno si è annidato fra due sassi, i tentacoli raccolti come una frangia sui lembi di un mantello e mi fissa con due occhi da gufo su un becco da pappagallo; ma dall’alto gli gittano non so che cibo, ed esso sgui-scia via, s’apre come un ombrello, gonfia un sacco che sembra un viscere rosso uscito adesso da un addome squarciato, spalanca gli otto tentacoli, ingoia. Per un momento tutta la raggera delle sue ventose sta contro la lastra di vetro di fronte al mio volto, come una miriade di bocche bianche spalancate a fissarmi ; poi i tentacoli si staccano ed il polpo si abbandona in un canto, esausto che pare un cencio, i tentacoli abbattuti, inerti come le braccia d’uno che svenga. Digerisce, e nello sforzo da rosso e giallo diventa livido, poi del pallore celeste che ha la marina al passar di una nuvola. La fatica è tanto penosa che il mostro fa pietà ; ma la pietà dura poco. Un altro polpo si è staccato dalla scogliera e viene avanti ondeggiando con una goffa felicità da Isadora Duncan quando ballando agitava in ritmo sciarpe e veli. Con un tentacolo afferra il tentacolo del suo compagno inazzurrato dalla digestione, come uno che per il braccio scuote un dormiente ; e questo si desta, riprende colore, apre gli occhi, oscilla un poco ed infine s’alza anch’esso nell’acqua, due o tre tentacoli intrecciati a quello dell’amico. Sembra il sogno di due ubbriachi che, barcollando e alla meglio l’un l’altro sostenendosi, pensino di avere quattro gambe e quattro braccia e di salire così fluttuando fino a rientrare in casa per la finestra... La gonfia immensità degli oceani, e la profondità dei loro abissi, e i misteri della vita nell’acqua immobile sotto il superficiale delle onde che noi sgomenti chiamiamo tempesta, mai l’ho sentite quanto adesso guardando questi gingilli di vetro filato, stelle mi sembrano di quel cielo a rovescio che è il mare. Ed ecco una di queste 4 - // Mare netta natura.