— 134 — come dicono i marinai, sempre più « scarso », ne aveva concluso, con un respiro di sollievo, di essere nel « semicircolo maneggevole » della tempesta, ossia nella sua metà meno pericolosa, perchè in essa la velocità di rotazione del vento, essendo in senso contrario a quella di traslazione dell’intera meteora, veniva a diminuirne la intensità. Stabilita cosi la sua posizione rispetto a quella della tempesta, continuò per Greco-Tramontana perchè con quella rotta doveva immancabilmente uscire dal turbine in un tempo relativamente breve. Al tramonto la forza del vento era aumentata ed i piovaschi crescevano di violenza. Il fischio e l’ululato delle raffiche, lo scroscio della pioggia, il franger delle creste delle onde, il tonfo dei colpi di mare che si imbarcavano, il gorgoglio delle acque scorrenti per la coperta e sbattenti nelle mastre e nelle paratie, lo scricchiolio della nave, gli schiaffi dell’elica che si immergeva all’improvviso dopo essere uscita dall’acqua nelle forti beccheggiate, il fragore della macchina, il rombare del tuono, formavano un’orchestra naturale, formidabile e sinistra, che pareva suonare una diabolica sinfonia. A tutto ciò si aggiunsero in breve le tenebre fitte. Il cargo-boat procedeva in quell’inferno. » Cicloni delle Antille. — Dalla conoscenza delle cause che dànno vita a queste note meteore, famose per i loro effetti disastrosi in regioni floride ed abitate, potremo arguire la spiegazione scientifica che vale per tutti i cicloni. Quando le terre a nord del Golfo del Messico si riscaldano fortemente (estate), ha luogo una depressione atmosferica che può richiamare le masse d’aria appartenenti alle estremità dei due circuiti atmosferici del Pacifico e dell’Atlantico Nord, il primo nella sua branca discendente, il secondo nella ascendente, che prendendo quivi contatto generano un vortice perchè scontrantesi in senso opposto. Il ciclone si sposta verso l’Atlantico sia perchè verso questo Oceano mag-