— i6 — Alarsili1), bolognése, che primo ne espose i principii, insieme con i risultati delle sue grandi ricerche. La massima profondità, che in altri tempi non fu giudicata maggiore di iooo metri, oggi si può ritenere quella di 9788 metri (abisso di Swire) trovata nelia Fossa delle isole Filippine, presso Mindanao, dalla nave tedesca « Planet ». Sembra tuttavia che tale profondità sia stata ultimamente superata da quella raggiunta dalle misure batimetriche eseguite dall’incrociatore tedesco Emden tra l’isola di Celebes e il Giappone, lo scandaglio acustico del quale ha segnalato i 10430 metri. La maggiore profondità del nostro Mediterraneo è stata misurata a N. W. di Candia, in m. 4400, nella depressione detta levantina. In tre altre depressioni il Mediterraneo si sprofonda : la esperica (tra Spagna, Corsica e Sardegna) con un massimo di m. 3150; la tirrenica (tra Sardegna, Sicilia e penisola italica) con 1) Il conte Ferdinando Marsili (1658-1730) fu eletto membro dell’Accademìa delle Scienze di Parigi, e socio della Società Reale di Londra, propostovi dal sommo Newton. «... Ho cominciato le mie ricerche — scrive il 18 dicembre 1706 all’abate Bignon — sopra l’istoria del mare, nella quale ho pensato di trattare della natura delle acque del mare e dei suoi diversi movimenti; della differenza dei fondi dei mari, che mi sembrano aver rapporto alla struttura delle montagne ; di alcuni effetti, che producono i venti sopra queste acque; della natura dei pesci, sviluppata per mezzo dell’analisi ; della vegetazione delle piante che crescono nel fondo del mare, ecc. ». In queste righe è l’impostazione precisa e scientifica dei problemi del mare. Dal 1706 al 1708 termina le operazioni di ricerche e comincia a compilare i risultati ottenuti; man mano che qualche parte è stesa, la spedisce all’Accademia delle Scienze di Parigi, della quale sarà eletto socio nel 1715. L’opera è compiuta nel 1710, presentata col titolo: «.Saggio fisico dell'istoria del mare» all’Accademia; ma solo nel 1725 verrà pubblicata in Olanda da una Società di librai di Auster-litz, magnifica edizione splendidamente illustrata. Tale opera lo esalta tra i sommi che si occuparono del mare. I francesi De Maltonne e Thoulet magnificarono la sua opera con fervide parole di lode. Egli si può considerare anche il fondatore del-l’Oceanografia dinamica, poiché egli trattò per la prima volta della circolazione marina del Mediterraneo e delle onde.