parte nell'anima e nei modi, vinti dalla supe­riore civiltà a cui s'accostavano. Avevano gl'ita­liani la supremazia dell'ingegno e della ricchezza, costituendo essi, per discendenze e per diritti, una vera aristocrazia locale: lavoravano gli slavi campi, conducevano al pascolo gli armenti e le greggi: e sempre essi, dopo essere stati distrut­tori di e di borghi, e predoni sui valichi, avevan fatto i pastori e i contadini, senza la­mento. Con limpida freddezz l'Austria vide ov'era ìl suo vantaggio. Sapendo che faciI cosa è, sem­pre, ollevare il rvo contro al 5UO signore, e ride tar la violenza nelle primitive razze, ove la violenz è solamente sopita, questo fece. E più fece: chè nelle incolte menti seminò anche una megalomane idea di diritti tati, di libertà d rivendic re. di superiorità della loro stirpe, sottile opera fu ... an mente spe . ulla stirpe inora prevalente. è l Aizzati contro gli italiani. i croati SI roveteia­rono sui nostri fratelli con tutto l'impeto. con tutta l r bbi . con tutt la brutalità della loro Il tradizione. Cominciano in Dalmazia delle "cr pedizioni di contadini vocueranti, armati di coltelli e di pietre. contro le città della costa ove gli a toctoni hanno le loro case vivono la loro vita, accanto al e ve ligia della loro grand passata. accanto alle venete ed ai tempi romani: e da tutte le mura il Leon di n reo balza e rugge contro il cielo. E in­tan o il gov mo au tri co non s'indu '8 a guar­dare: ma isce. D'un 801 colpo, con quella fa­ • 'U.