— 215 —- Presto, quando lo scafo della bella nave sarà compiuto, assisteremo alla magnifica festa del varo. * * * Al varo la nave è preparata con ogni solennità. Ingegneri e operai si gloriano di questa commovente esaltazione della loro fatica. Tolte tutte le impalcature che servirono alla co-struzicre, la nave non mantiene a suo sostegno che le lunghe guide di legno sottostanti alla sua ghiglia, e i puntelli ai fianchi. Una folla d’invitati si accalca nei posti a lei riservati ; in un palco stanno le autorità e la madrina della nave. — Come, la madrina ? — Certamente. Non lo sai che anche la nave riceve il suo battesimo ? Soltanto, invece dell’ acqua santa, si usa per essa una bella bottiglia di vino spumante. La bottiglia si vede dondolare, appesa a un nastro che, legato con un capo alla prua, con 1’ altro viene tenuto sospeso a una certa distanza da essa. Ecco: son finiti i discorsi di quei personaggi neri in tuba, sul palco delle autorità ; la nave ha avuto la sua benedizione, e il nastro viene lasciato andare. La bottiglia si spezza sulla lamiera, e illiquido vi scorre sopra spumeggiando : è il momento solenne. Si sentono tosto, in mezzo a un silenzio trepidante, i colpi che abbattono i puntelli ultimi, e la rossa mole della nave si mette in movimento, prima lenta, poi sempre più rapida, tra lo sventolio di fazzoletti, gli applausi e le grida di entusiasmo. Eccola lì che galleggia, alta, maestosa, sul mare tranquillo. Spettacolo di vita intensa è questo del cantiere