c non farsi sfruttare da speculatori stranieri, pensi fin da ora all’ avvenire e s’istruisca. Chi emigra ha, cento volte più di chi rimane a casa, bisogno di saper leggere, scrivere e fur di conto ; di saper bene la geografia, di conoscere esattamente quali sono i suoi diritti e quali i suoi doveri. Solo in questo modo si farà stimare e rispettare da tutti, anche se andrà in ca"po al mondo. D Friuli e la guerra. Il nostro Friuli ha, nell’ultima guerra, adempiuto magnificamente al suo dovere. Esso conta il maggior numero di decorati al valor militare e il maggior numero degli orfani di guerra. Innumerevoli sono gli atti di vero eroismo compiuti dai reparti friulani o da singoli combattenti. È impossibile esporre qui le fulgidissime prove di valore personale, onde sulla tomba o sul petto di parecchi figli del Friuli brilla, come una stella, il segno del-1’ eroismo più ardimentoso e più puro. Mettiamoci, intanto, sull’attenti, e pronunciamo prima di tutto il nome dei morti decorati di medaglia d’oro. Lnoi Bevilaqua, di Flaihano; Pier Luigi Greoorctti, di Udine; Manlio Feruouo, di Feletto Umberto; Ferdinando Urli, di Magnano in Riviera ; Guido Monti, di Pordenone. E salutiamo anche, col saluto romano, le medaglie d’oro tuttora viventi : Pier Arrigo Barnaba, di Buia ; Giuseppe e Nicolò De Cari.!, di Azzano Decimo; Emilio Pantanali, di Udine. Tutti meritano la nostra ammirazione commossa e riverente.